«STUDIAVO CON MR FACEBOOK, ORA MI GUARDA SALTARE». SAMYR LAINE NEL TRIPLO A PADOVA

Finalista ai Giochi Olimpici di Londra e ai Mondiali di Mosca, l’atleta haitiano è stato compagno di stanza di Mark Zuckerberg ad Harvard. Domenica sarà tra gli atleti da battere allo Stadio Euganeo: «Quella volta che all’esame di informatica si presentò con un’ora di ritardo…»

Nel suo profilo facebook ha oltre 16.600 amici, non pochi. Ma il suo legame con i social network è più stretto di quanto non dicano i numeri. Samyr Laine ha fatto parlare di sé giornali e siti sportivi per la sua amicizia con Mark Zuckerberg, il padre di facebook, che è stato suo compagno di stanza ad Harvard durante il primo anno di college. Ovviamente Laine si è meritato la loro attenzione anche per un altro motivo: è un atleta di tutto rispetto. Finalista nel salto triplo ai Giochi Olimpici di Londra 2012 e ai Mondiali di Mosca 2013 con la maglia della nazionale di Haiti vanta un personale di 17.39 metri, record nazionale del suo paese. E ha tutte le qualità per entusiasmare il pubblico che, domenica dalle 18.30, si recherà allo Stadio Euganeo per il XXVIII Meeting internazionale Città di Padova.

«Con Mark ci sentiamo ancora» spiega Laine. Sono passati dieci anni da quando i due occupavano la stanza D11 della Straus Hall, la palazzina-dormitorio riservata agli studenti. «Giocavamo molto alla playstation» ricorda Laine. «Una volta Mark si svegliò tardi e arrivò in classe quando l’esame di informatica era già iniziato da un’ora… Finì che prese il voto più alto». Da un punto di vista strettamente accademico, Laine può anche vantarsi di aver superato l’amico, che l’università non l’ha conclusa, assorbito com’era da facebook. Samyr, invece, dopo la laurea ad Harvard ha studiato in Texas per poi approdare alla Georgetown Law School e superare anche l’esame da avvocato. Era però il 2012 – non un anno qualsiasi – e Laine ha deciso di mettere temporaneamente da parte il percorso professionale per coronare il proprio sogno olimpico.

Per realizzarlo il nostro ha fatto i suoi sacrifici, vivendo con l’assegno di 1.250 dollari che il Cio garantisce agli atleti dei Paesi in via di sviluppo e appoggiandosi a una catena di pizzerie, che gli fa da sponsor, per il cibo. «Qualche mese faccio fatica a pagare l’affitto di casa» raccontava all’epoca, «ma l’Olimpiade vale un po’ di sacrifici. In molti mi dicono che potrei chiedere una mano a Mark, ma io non voglio farlo. Me la cavo così». Il tempo gli ha dato ragione, premiando la caparbietà di questo atleta capace per quattro volte in carriera di superare la soglia di eccellenza dei 17 metri. E, vista la bontà della pedana dell’Euganeo, chissà che non ci riesca anche stavolta, magari tenendo d’occhio i 17.56 del record del Meeting, stabilito nel 2006 dal romeno Marian Oprea.

Nella foto (fonte Bloomberg.com) Zuckerberg, primo a sinistra, e Laine, ultimo a destra assieme a due amici ad Harvard

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